La volgarità dell’incendiario

Ogni sera in tv – giocando su singole o condivise stanchezze e ire, fingendo d’ammansire esagitati convocati in piazza proprio per urlare – eleganti conduttori e commentatori attizzano il falò dell’odio contro miserie migranti, rese ora più intense di un tempo dalle nostre politiche e dai nostri affari (detti anche mercato delle armi). Non ai singoli esasperati ma ai fuochisti dai bianchi polsini manda un saluto Marcel Proust (All’ombra delle fanciulle in fiore, Einaudi): “Odorava di tutta la volgarità contegnosa della gente perbene”.

I carabinieri “ribelli”

“In una lettera alla famiglia, scritta prima di morire, il carabiniere disegnò uno schizzo del luogo dove l’avrebbero trovato cadavere”.

La semplicità angosciante di quello schizzo è un punto in una mappa che percorre l’Italia per tappe spesso poco note della Storia, fra muri e alberi di fucilazioni, stanze di torture, stazioni e tradotte di prigionieri, finestre di caserme presidiate, difesa di gente inerme, sacrificio e coraggio di uomini con una caratteristica comune: l’uniforme dell’Arma. Nell’immenso archivio della guerra civile e della Liberazione Andrea Galli, giornalista del Corriere della Sera, ha cercato e raccolto (Carabinieri

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