Stupri, abusi, ricatti sessuali, La ripugnante storia di Harvey Weinstein contiene un secondo dolore: gli anni di silenzio delle vittime. Al quale si reagisce torcendo su di loro parte della colpa, sospettando un assenso rinnegato, scordando schifo, vergogna, dolore, paura.
Weinstein ha ammesso la sostanza dei fatti, tanto che si è rivolto a una clinica specializzata. Ma l’emotività collettiva è imprevedibile. Colpita da numero e notorietà delle attrici (una trentina) reagisce su più terreni. L’istintiva autodifesa di fronte all’inaccettabile spinge a condannare chi ha taciuto fino a che si è formato il coro e a mettere in dubbio la gravità dell’accaduto