Natale, un sorriso ci salverà

Natale è ricorrenza religiosa, momento di fede, festa commerciale, baraonda di pranzi e auguri più o meno sentiti, una magìa per i bambini, una solitudine per i tristi, una palestra di polemiche, una nevicata di banalità nei tg.

Ci si arriva sempre più incupiti: la caccia all’acquisto dei doni è soffocata dalla paura degli attentati, accresciuta dai proclami di “migliaia di uomini in borghese e in divisa allertati”, l’allegria degli addobbi si fa disprezzo, scontro politico o sarcasmo con il povero Spelacchio, il piacere di starsene in casa con poche persone vere è martellato dalle notizie televisive secondo le quali tutti gli altri se ne vanno da qualche

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Il megafono di Brumotti e la vera cronaca

Il megafono di Brumotti e le aggressioni che ne seguono – dai lanci di mattoni fino ai colpi di pistola – impressionano e indignano. Ma, con tutto il dispiacere per la troupe, il giornalismo è un’altra cosa e un’altra cosa, più profonda, è quel che lascia nell’animo dello spettatore.

Striscia la notizia lancia come una “campagna contro la droga” ogni irruzione di Brumotti con il megafono nei luoghi dello spaccio. Se l’obiettivo è spargere agitazione e reazioni – che fanno spettacolo – il sistema è quello giusto. Se l’obiettivo è quello di documentare e creare una sensibilità allora la via è un’altra

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