La violenza giovanile, fisica o psicologica, è spesso sottovalutata sul nascere come un “gioco” esagerato, che divampa poi in allarme sociale. In realtà ha origini vaste e varie: seppur con qualche radice comune (disagio, autoaffermazione), bullismo, baby gang, criminalità minorile sono fenomeni con spinte autonome e finalità diverse.
Riordinare ambienti, comportamenti, coscienza o incoscienza degli effetti e della responsabilità è quanto si propone e realizza, con rigore d’inchiesta, Educati alla violenza (Imprimatur) di Antonio Murzio, giornalista che a lungo e per più testate ha navigato nella cronaca nera e nelle sue pieghe psicologiche.
Murzio apre