Governare sì, ma non con alleati: con complici o agnelli sacrificali. Sono così diversi e così uguali i “vincitori” delle elezioni. Sotto la spocchia scorre il fiume della viltà.
Immaginiamo il presidente Mattarella che dice: “Ho trovato io una larga maggioranza disposta a condividere tutto se mantieni ciò che hai promesso”. Allora tornerebbero utili gli insulti della campagna elettorale: con lui non posso.
Esiste di peggio – ma non molto – di un uomo politico che ha paura di se stesso, delle fesserie impraticabili che ha annunciato, di un lavoro – governare – per il quale occorrono doti che non soltanto non si hanno, ma che non si vogliono