Asini offesi dai ragli a due zampe

Si dà degli  asini a ignoranti o fessi. L’unica cosa che giustifica l’abbinamento è che il nobile e intelligente animale ha commesso l’errore di lasciarsi addomesticare dall’uomo prima del cavallo.

Ma se accettiamo che “asini” voglia dire ignoranti, non facciamoci addomesticare dai ragli senza pensiero che ci aggrediscono da ogni parte.

Matteo Salvini, dopo le grida, o i barriti, sugli stranieri (i quali giustamente, finito lo spot di Aquarius, sbarcano come prima), lancia il “censimento dei rom”. L’idea è assurda prima ancora che razzista: buona parte sono nati in Italia, sono cittadini italiani registrati all’anagrafe come

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Disprezzo vestito di slogan e citazioni

Inesorabile disprezzo  per i cittadini sgorga  da slogan, frasi frettolose e autoreferenziali, citazioni mal copiate e travisate senza conoscerne contenuto e origine. Ecco pochi esempi, senza badare al colore politico degli oratori.

Il neopresidente Giuseppe Conte, per darsi un tono e vestire di nobiltà letteraria la rivendicazione del populismo, se ne vien fuori con un minestrone di Dostoevskij e Puskin che stordisce chi ha rispetto per la carta e – come diceva Mario Rigoni Stern – per gli alberi dal cui sacrificio nasce un libro. Nell’appropriarsi di un discorso di Macron, Conte scambia per un’opera di Dostoevskij un suo discorso di commemorazione, per di

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