Anche sui Mondiali si è abbattuta la cacofonia di urla e slogan che si spintonano nel dissolversi della Politica.
Un vicepresidente del Consiglio, nonché ministro di quel che gli aggrada la mattina, è andato a Mosca a “gufare contro la Francia” per far dispetto a Macron. E tifosi orfani di una nazionale si sono accodati, tifando Croazia per contraddire lui o con antipatia per i “nipotini degli ustascia”. Dimenticando che il fascista nazionalista croato Ante Pavelic fu a lungo ospite del governo italiano e dittatore in casa sua massacrò i serbi con alleati tedeschi di Hitler e italiani di Mussolini (Aimone Savoia-Aosta, senza mai metterci piede, divenne