Minzolini, Lotti e la brutta osteria

Nessuno si è stupito delle votazioni in Parlamento a favore di Lotti e poi di Minzolini, ma tanti hanno sofferto il clima da osteria nel quale si celebrava non una persona, bensì una vittoria di casta. Mancava soltanto il gesto dell’ombrello alla magistratura. E al Paese. I giornalisti che hanno fatto cronaca nera hanno visto scene più eleganti quando pregiudicati festeggiavano il compare uscito di galera.

Nella foto qui sopra (Corriere della Sera) mani cercano la pelata del “vincitore” come quelle delle anziane i piedi del Cristo in chiesa. In un altro scatto si libera un pianto commosso. Non fosse per i banchi e le poltrone e gli abiti, poteva essere

continua a leggere

Salvini, i rom e un fiume di spese legali

Quello uguale a Salvini a destra nella foto, che guarda il sole davanti a un crocefisso, è un rom alla festa in Camargue. Quello nell’altra immagine è Salvini vero, un po’ incazzato.

Questa somiglianza pone un quesito. Sotto elezioni Salvini precede con entusiasmo i collaboratori in un giro porta a porta per esprimere solidarietà a un popolo asserragliato e chiedere il voto. E’ l’imbrunire, si accosta a un cancello, ha in mano (come tutti i politici) un telefono cellulare. Un piccolo imprenditore, ossessionato dal clima di insicurezza e paura, imbraccia il fucile caricato a sale e spara. Dirà poi al magistrato: “Mi è sembrato un rom con una pistola

continua a leggere