LA POSTA – Sciascia, Guttuso e gli altri

Dopo la provocazione Sicilia, un test per i candidati, sono giunti garbati rimproveri su due punti: pretendere cultura letteraria da parte degli uomini politici e aver trascurato alcuni nomi fra quelli suggeriti per saggiare i futuri amministratori.

Da Messina Luisa Vitale scrive: “Non è detto che per ridurre i 24 mila forestali sia necessario conoscere la letteratura del luogo, così come non è detto che un esperto di narrativa o poesia sappia mettere le mani su un bilancio disastroso”. Da Milano Filippo Bruno fa notare: “A parte la totale assenza dell’Arte (uno per tutti Renato Guttuso), colpisce la dimenticanza di un nome e di un’opera

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Ungheria, ascolta i tuoi poeti

Ungheria, svanita è la memoria? Nato da tribù migranti venute dagli Urali nel nono secolo, il Paese che si accanisce contro i profughi rilegga i versi di un suo poeta, Istvàn Vas (1910-1991).

Cerca pure tra noi una compagnia

nella quale uno, almeno uno

non abbia provato la prigione,

nel venti, nel trenta, nel quaranta

o nel cinquanta, per un motivo

o per l’altro. E’ inutile, in un casuale incontro

attorno a una bottiglia di vino,

a un tavolo di una trattoria di campagna,

in qualunque seduta fortuita di lavoro

di qualsiasi ufficio,

o quando si festeggia la casa nuova,

dappertutto troverai qualcuno

che può dire o tacere com’era dietro le sbarre

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