Alle deliranti polemiche che storpiano l’Italia se n’è aggiunta una sui giornalisti al Festival di Sanremo. Non è il caso di stupirsi in un Paese dove sui social tutti – parlamentari e affini in testa – sono la mattina scienziati, il pomeriggio economisti, la sera sociologi o psichiatri.
Quel che dà fastidio è forse che la categoria, oltre ad avere una sua storica tribuna, parli anche dal “palco” che gli altri considerano tutto loro. Non si tratta qui di difendere – a priori o a ragion veduta – una professione, una storia, dei colleghi. Ma di sorridere sul fatto che far polemica sui giornalisti al Festival è come ascoltare il parere