Grillo, rimembri i clan della dc?

Scelte e improperi del Grillo politico di oggi rievocano i monologhi del Grillo comico del tempo andato. Febbraio 1989, Festival di Sanremo. Si rivolge ai giornalisti e (con ironia, giacché si accomuna a loro) dice “Siete dei falliti. Una volta i giornalisti avevano un decoro, andavano a Kabul, oggi corrono a vedere dov’è Peppino di Capri”. E ribadisce: “Siete dei falliti. Come me”.

Poi, menando fendenti a destra e sinistra (tra i quali l’accusa a Claudio Martelli di essersi andato a fumare uno spinello in Kenya), l’attore colpisce Ciriaco De Mita (segretario della dc e in quel momento Presidente del Consiglio) e Biagio Agnes, allora Direttore

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Quando l’odio diventa stile di vita

Per tutti gli sventurati che dell’odio, della violenza verbale, della maledizione hanno fatto l’unica loro espressione sui social (e per chi li subisce) sembrano scritte poche righe di Michajl Saltykov-Scedrin (1826-1889) l’autore russo di I signori Golovljov, monumentale romanzo dell’avidità e dell’odio:

<La trivialità ha una forza tremenda; chi non vi è abituato, ne è colto sempre alla sprovvista e, mentre si guarda attorno e stenta a riaversi dallo stordimento, essa lo avvolge e lo stringe nelle sue spire. A tutti probabilmente è accaduto, nel passare vicino a una fogna scoperta, di turarsi il naso cercando anche di trattenere il respiro; lo stesso

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