Il Nobel a Kazuo Ishiguro , se almeno il premio Nobel spinge a leggere, può farci del bene. La sua è letteratura di ciò che l’uomo porta dentro dimenticato o volutamente celato, in un intreccio d’orgoglio o vergogna, imbarazzo o impotenza. La motivazione rimarca che “nei suoi romanzi di grande forza emotiva ha scoperto l’abisso sotto il nostro illusorio senso di connessione col mondo”.
Nato a Nagasaki nel 1954 e trasferitosi bambino in Inghilterra con la famiglia, Ishiguro crebbe impastando le due culture (“non si è per tre quarti una cosa e per un quarto un’altra”).Grazie anche al film di James Ivory, il suo romanzo più noto è Quel