L’anoressia appare, a uno sguardo veloce, un lento suicidio programmato. Forse è più terribile e raffinata: è vivere accarezzando la morte, è coccolare la morte rinviando l’incontro. Questo tremore lascia la lettura del bel romanzo Come una piuma (Prospero editore), opera prima a firma Rosalia Pucci.
Quasi per paradosso il libro si apre con un invito a una festa, invito che Cecilia, la protagonista, non può respingere, ma che la pone di fronte a tempeste e approdi di dolcezza della sua vita. Cecilia è un’adulta, insegnante in crisi con la scuola per il suo segreto (poco segreto) di anoressia, si trascina tra recuperi e cadute da più di vent’anni, in crisi