Bolaffi? Per caso è parente di “quello dei francobolli?”. Una monotona domanda ha battuto il tempo a una vita, accendendo il sorriso e, insieme, una diffidenza antica, con le radici nelle leggi razziali e nel nazismo.
Agiatezza di borghesia ebraica, infanzia da preda nascosta, mondo della filatelia e dell’arte, cavalcate e gare di sci, nonne, balie, insegnanti, zie, guardiani della morigeratezza, fascismo, nazismo, lotta partigiana, affari e generosità sono Il mio romanzo familiare di Stella Bolaffi Benuzzi (Golem edizioni, prefazione di Aldo Cazzullo).
Più che un affresco un mosaico che – variopinto, commosso, sempre guizzante d’ironia – percorre