Faber, immenso coro e singola carezza

Si sono abbassate luci, spenti microfoni, riposti strumenti, riassorbiti ognuno dentro di sé i ricordi. Perdonate se torno a parlare di Faber. Non è un bilancio dei giorni dedicati a lui, è ascoltare l’eco del canto comune

Ha detto bene Darwin Pastorin venerdì sera al Circolo dei Lettori di Torino: “Che cosa De André ci ha dato lo si capisce dal fatto che a vent’anni dalla sua morte in tutta Italia si sta cantando insieme”. Non soltanto memoria, data simbolica, bensì un lungo momento di comune affetto, ciascuno condividendo con gli altri il proprio, su un palco o in platea, nel gigantesco animo pulsante collettivo. Perché? Una risposta l’ha data sabato

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Faletti, l’arte di stare accanto al lettore

Giorgio Faletti è uno dei rari scrittori che accende nel lettore, via via che questi s’addentra nelle pagine, non soltanto sintonia con il libro ma anche affetto per lui. Una simpatia ed empatia istintive, slegate dalla consuetudine con il suo volto e le sue parole, in tv, cinema, canzone.

Faletti non aveva una ricetta per generare questo sentimento, bensì un’istintiva capacità di porgere temi drammatici, poetici o ironici come carezze rassicuranti: stai tranquillo, ti accompagno lungo questa storia. La potenza di questo sotterraneo dialogo diretto con lui ha trovato una sintesi straordinaria in teatro, dove Chiara Buratti ha portato con eccezionale forza e delicatezza

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