Guardi questi quadri e ti par di sentire Italo Calvino che ti invita a entrarci dentro, a mescolarti ai colori, ai muri, a rumore e silenzio: “Le città come i sogni sono costruite di desideri e paure , anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, e ogni cosa ne nasconde un’altra”.
Smorfie di palazzi e richiami di lampioni, cavalcavia inquieti e auto spinte da fuga o irruenza, porfido che sembra cercare il cielo e binari come vene di un collo smagrito, prue di barche che puntano il lungofiume e manichini in vetrina come sentinelle d’una via o d’un quartiere, orizzonti o barriere di grattacieli e navi all’attracco