Latina, l’uomo che coltivava la Morte

Quello di Latina diverrà presto un episodio da ricordare quando si discuterà del prossimo. Sappiamo che la mattanza di donne e figli non si ferma con una legge, al massimo si rinvia disarmando un uomo quando quell’uomo cammina portandosi dentro la Morte.

Sgomenti di fronte al sangue, lo siamo ancor di più perché abbiamo vissuto tante speranze insieme: la salvezza della donna ferita, l’essere in tempo per risparmiare le due piccole vittime che invece erano già morte durante le trattative con l’omicida, la cattura e la risposta a qualche “perché”. A Latina aspettavamo il blitz e la vittoria del Bene, invece l’assassino ha portato via tutto quel

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Uccido, umilio e filmo: forse esisto

Uccido o umilio, offendo o sfrutto. E a volte filmo quel che faccio, o ne offro ad altri un beneficio. Trascinato da cinismo e ignoranza? Soprattutto dal  vuoto.

Cinque storie pescate in 24 ore nella cronaca, senza legame fra loro.

1) Un uomo cammina appoggiandosi a un bastone. Mentre uno filma, altri gli portano via il sostegno. Prima ancora di pensare a famiglie e scuole, pensiamo al gesto: può cadere, battere la testa, morire; se ciò non accade, rimane solo, umiliato, disperato, in strada. Su questo episodio si può imbastire un dibattito, si può scrivere un saggio di sociologia. Ma quel che è lampante è la totale assenza di un prima e un dopo: quei ragazzi non hanno pensato ad

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