Povera Desirée. La sua morte grida il dissolversi dell’umana pietà.
Intorno al cadavere danza compiaciuto chi ne trae concime per l’odio o chi dell’odio è ormai lo spettro vagante: cade a proposito una sventurata che va a farsi ammazzare da “belve guarda caso straniere”. Non c’è spazio per piangere con semplicità la fine di una sedicenne senza appigli per la vita. E chi prova ripugnanza per il pasto selvaggio è costretto a trascurare la sofferenza per arginare – con cifre, esempi, altre tragedie – la ferocia degli sciacalli seduti intorno al corpo come a una tavola imbandita.
Desirée è stata inghiottita da uno spicchio d’una