Suo figlio è morto suicida a 16 anni durante una perquisizione della Guardia di Finanza che cercava hashish. In una società bisognosa di colpevoli di fronte a ogni lutto, subito si sono levate voci indignate per la sproporzione tra il fatto e la procedura. Ma la madre del ragazzo, dicendo “Io li ho chiamati”, ha indicato con semplicità il dolore vero, la vita e la morte. Notizie approssimative, un titolo di tg, uno stupore sono sufficienti per lanciarci, con fretta liberatoria, nella caccia a responsabili che rendano comprensibile l’ignoto, accettabile qualcosa più immenso delle nostre percezioni. Questa donna, in chiesa, ha dedicato a suo figlio la preghiera
Terremotati e sms: i conti in Rete please
Per i terremotati del Centro Italia sono stati raccolti via sms quasi 30 milioni di euro. Sono confluiti nella contabilità speciale intestata al Commissario straordinario presso la Tesoreria dello Stato e lì rimangono finché il totale non è definitivo: si deve conoscere con esattezza il portafoglio per decidere quali progetti finanziare.
Basta prolungare la raccolta per tenere tutto fermo. Ma a parte questo, sarebbe bello, appena si parte, se gli sconosciuti che quei trenta milioni hanno versato potessero sapere giorno per giorno che strada prendono, se è liscia o se crivellata più o meno a sorpresa da buche profonde. Per questo c’è Internet: si decide per una scuola? Si dà