C’è un che di vischioso nel sangue di chi uccide, di chi muore, di chi indaga, qualcosa che tutti fa aderire a un labirinto che impasta destini. Simile al labirinto di gallerie che disegnano il sottosuolo della città.
Torino Tamarindo (Fratelli Frilli Editori) è il secondo giallo di Ivano Barbiero, una vita da giornalista, spesso di cronaca nera con boccate d’aria più lieve tra spettacoli, arte, musica. Sulla scena del crimine lo incontravi calmo e un po’ sornione (tipo “vedrai che sorpresa sta per arrivare”), adesso nei romanzi solletica il lettore tessendo attese e promettendo stupori.
Il suo commissario Piacentini (già investigatore nel precedente