La sciagura dell’albergo di Rigopiano ci fa confrontare ora per ora con la dedizione e la tenacia dei soccorritori, già battezzati dalle cronache “angeli del ghiaccio”. I primi furono gli “angeli del fango”, giovani accorsi a Firenze dopo l’alluvione del 1966. Wikipedia attribuisce la paternità della bella sintesi, entrata come luce nei racconti di melma e devastazione, a Giovanni Grazzini, che sul Corriere della Sera ammoniva a non far più sarcasmi sulla generazione beat, della quale si scopriva una identità straordinaria.
Gli angeli si sono moltiplicati: del soccorso, del volontariato, fino al ghiaccio. Al continuo adattare un lampo di espressione