Alfonsina Strada, il vento e l’anima

Stia attento chi s’avventura per sterrati di campagna: potrebbe piombargli addosso Alfonsina Strada, classe 1891, professione ciclista. L’hanno riportata a correre le straordinarie pagine di Più veloce del vento (El-Einaudi Ragazzi, seconda edizione) di Tommaso Percivale.

L’hanno davvero restituita al sellino perché un conto è attingere agli archivi e raccontare un personaggio, altro conto è prenderlo per mano, accompagnarlo nel domani, metterlo a suo agio ricomponendo asperità e disfide della sua epoca, fargli rivivere la sua epopea con nuovi spettatori complici. Romanziere che scrive per i ragazzi (senza far di loro una categoria di lettori a sé), autore di Ribelli

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Pubblicità, lo spot fa autogol

Lo spot è una sorpresa, un buffetto, uno schiaffo, un bacio. Rapido: ecco chi siamo, compraci. Ma purtroppo per lui punta anche sulla ripetitività e proprio questa deposita, zapping su zapping, un messaggio non voluto. Ecco qualche esempio di messaggio 1 e messaggio 2.

Il “socio Conad” è proteso al nostro benessere. Lui e consorte vivono il mondo esterno in funzione di prodotti e risparmio, a letto non condividono il piacere della carne ma quello dei prezzi  bassi della carne. Uscendo di casa il “socio” vuole un secondo bacio non per amore ma perché ha appena parlato al telefono di offerte speciali. Parrebbe un caso di folie à deux, disturbo psicotico

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