Suo figlio è morto suicida a 16 anni durante una perquisizione della Guardia di Finanza che cercava hashish. In una società bisognosa di colpevoli di fronte a ogni lutto, subito si sono levate voci indignate per la sproporzione tra il fatto e la procedura. Ma la madre del ragazzo, dicendo “Io li ho chiamati”, ha indicato con semplicità il dolore vero, la vita e la morte. Notizie approssimative, un titolo di tg, uno stupore sono sufficienti per lanciarci, con fretta liberatoria, nella caccia a responsabili che rendano comprensibile l’ignoto, accettabile qualcosa più immenso delle nostre percezioni. Questa donna, in chiesa, ha dedicato a suo figlio la preghiera
Fra i migranti annegati c’è un tuo parente
Siamo inondati dai deliri di un presidente sul muro tra stati e su gente che giudica amica o nemica secondo il portafoglio. Anche da noi c’è chi pensa – e chi dice – che se i migranti annegano se lo sono cercato. Allora guardi questi cadaveri sulla spiaggia. Emigravano in America sulla nave Sirio naufragata il 19 agosto 1906: erano italiani, andavano a casa d’altri per bisogno. Forse coricato nella fila c’è il bisnonno di qualche sostenitore dell'”ognuno a casa sua”. Se la sente di scrivergli sulla tomba: “Imparò a sue spese”?
Anche la Sea Venture inglese finì male nel 1609, mentre portava stranieri a occupare le terre dei