Il demone perfido della pubblicità

Un demone perfido stuzzica i creativi pubblicitari, quasi con una sorta di rancore verso il bello, la natura, le nostalgie delicate, la dignità dei testimonial.

Molte case automobilistiche filmano potenza ed eleganza delle loro vetture in panorami che dovrebbero creare identificazione tra prodotto e natura splendida. Honda è partita dallo stesso meccanismo, poi ne ha fatto scempio: man mano che l’auto avanza tra deserto e montagne, queste sono sfregiate e cancellate da colossali scritte luminose. Il messaggio, più triste che cinico, è: la tecnologia sopra ogni cosa, la tecnologia annulla ogni commozione, è l’unica meraviglia. Per il lancio di un tritadocumenti da ufficio

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Tg, mezz’ora di “superaggettivi”

Tg, uno a caso, del 24 maggio 2017. In pochi minuti una “spietata esecuzione” e due “brutali aggressioni”. Cambiando canale, una “violenta aggressione” e un “efferato delitto”. L’ “inaudita violenza” è un refrain.

Al di là del fatto che non spietata potrebbe essere soltanto un’eutanasia (comunque non esecuzione) e che è difficile compiere a carezze un pestaggio, al di là insomma dell’ovvietà, diventano stucchevoli la ripetizione e la scarsa fantasia dei rafforzativi. I quali, anzi, finiscono per togliere potenza alla notizia, rendendola di routine. Diverso sarebbe: tempestato di pugni fino a ridurlo in coma.

Eppure

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