Peppina sfrattata, il down respinto

Peppina di 95 anni sfrattata e il piccolo down che non trovava famiglia adottiva. Due istantanee di un’Italia che si commuove e  si indigna, non si ferma a riflettere e corre a un nuovo spettacolo che accenda emozioni.

Nonna Peppina di San Martino di Fiastra (Macerata) fa tenerezza, quindi la casetta costruita in una zona sottoposta a vincolo deve essere condonata in nome del buon senso. Il piccolo down in abbandono aveva bisogno di famiglia, quindi gli aspiranti genitori adottivi che hanno detto no al tribunale sono biechi egoisti. E’ tutto così netto, così  drastico?

Ognuno di noi vorrebbe veder Peppina vivere felice nel suo nuovo angolo i suoi ultimi tempi. Ma senza

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Stalking, ius soli e la politica evaporata

Incaricano qualcuno di scrivere una legge contro lo stalking, la votano e soltanto dopo una sentenza che la applica si accorgono d’aver stabilito che basta pagare qualche soldo per cancellare il reato e soffiar tutto in una bolla di sapone, lasciando in anime e corpi offesi, con la sofferenza, anche l’umiliazione.

Giurano che lo ius soli non è un’opzione ma un atto di civiltà. Poi qualcuno guarda avanti, al voto che s’avvicina, e si sfila, gli altri si contano e scoprono di non avere i numeri. Ha detto Alfano in sintesi: è un principio irrinunciabile, ma rinviamo perché votarlo ora può far vincere gli avversari, quindi lo voteremo dopo le elezioni. Tanto

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