Natale è ricorrenza religiosa, momento di fede, festa commerciale, baraonda di pranzi e auguri più o meno sentiti, una magìa per i bambini, una solitudine per i tristi, una palestra di polemiche, una nevicata di banalità nei tg.
Ci si arriva sempre più incupiti: la caccia all’acquisto dei doni è soffocata dalla paura degli attentati, accresciuta dai proclami di “migliaia di uomini in borghese e in divisa allertati”, l’allegria degli addobbi si fa disprezzo, scontro politico o sarcasmo con il povero Spelacchio, il piacere di starsene in casa con poche persone vere è martellato dalle notizie televisive secondo le quali tutti gli altri se ne vanno da qualche