Natale, un sorriso ci salverà

Natale è ricorrenza religiosa, momento di fede, festa commerciale, baraonda di pranzi e auguri più o meno sentiti, una magìa per i bambini, una solitudine per i tristi, una palestra di polemiche, una nevicata di banalità nei tg.

Ci si arriva sempre più incupiti: la caccia all’acquisto dei doni è soffocata dalla paura degli attentati, accresciuta dai proclami di “migliaia di uomini in borghese e in divisa allertati”, l’allegria degli addobbi si fa disprezzo, scontro politico o sarcasmo con il povero Spelacchio, il piacere di starsene in casa con poche persone vere è martellato dalle notizie televisive secondo le quali tutti gli altri se ne vanno da qualche

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Fascisti al tempo di internet

Fascisti mascherati sotto la sede di Repubblica. Neonazisti che irrompono con un balordo comunicato nella sede di Como Senza Frontiere. Il palcoscenico che cercavano era più ampio d’una strada o una stanza e l’hanno ottenuto: telegiornali e Internet. La prima tragedia è l’arroganza dell’estremismo bieco, la seconda è la possibilità di dilagare ovunque e mettersi in mostra, la terza è il gigantesco stagno di vuoto intellettuale, rancore generale, paura dei più deboli nel quale sguazzano e pescano.

Le teste rasate che leggono il foglietto e quelle coperte che lanciano fumogeni non agiscono su un obiettivo limitato, vogliono far deflagrare le loro “imprese” 

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