Morti di Stresa, perdonateci. Non è stato malanimo il nostro, ma un miscuglio nauseante di fretta, individualismo, cecità di comodo. Egoismo. Ora, come è istintivo e giusto, piangiamo la vostra morte quasi sacrificale, puntiamo dita arroventate contro tre arrestati e malediciamo la scellerata legge – il profitto – che in un attimo vi ha consumati come carburante. Ma noi già sapevamo che sareste stati divorati.
Perdonateci, morti di Stresa. Siamo complici fantasma di chi ha eliminato il freno della vostra salvezza, perché – pur spargendo di quando in quando lutto e dolore, ira e odio – ci siamo abituati al rituale per cui al dio profitto si offrono vittime. In