Morti di Stresa, uno specchio atroce

Morti di Stresa, perdonateci. Non è stato malanimo il nostro,  ma un miscuglio nauseante di fretta, individualismo,  cecità di comodo. Egoismo. Ora, come è istintivo e giusto, piangiamo la vostra morte quasi sacrificale, puntiamo dita arroventate contro tre arrestati e malediciamo la scellerata legge – il profitto – che in un attimo vi ha consumati come carburante. Ma noi già sapevamo che sareste stati divorati.

Perdonateci, morti di Stresa. Siamo complici fantasma di chi ha eliminato il freno della vostra salvezza, perché – pur spargendo di quando in quando lutto e dolore, ira e odio – ci siamo abituati al rituale per cui al dio profitto si offrono vittime.  In

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Liberazione, 25 aprile: gocce di futuro

Liberazione, 25 aprile. Quella che celebriamo come pagina fondamentale del nostro passato, è  anche e soprattutto prima pagina del libro nostro futuro. E se i testi di Storia ci guidano a comprendere, le voci dei singoli ci portano a rivivere Io c’ero (Araba Fenice editori) è il titolo di un libro semplice e potente nel quale Laura Nosenzo (giornalista e scrittrice) e Loredana Dova (insegnante e anche lei scrittrice) hanno raccolto ricordi di quel giorno , 51 voci dell’Astigiano, dell’Alta Langa, echi dalle aree torinesi. Avendo io scritto la prefazione, sarebbe  un gioco delle tre carte se quella pagina ora la rivestissi con i panni della recensione

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