Sparano tutti: tv, social e candidati

Sparano tutti. Lo scellerato cecchino di Macerata con proiettili veri, altri con l’uso cinico e crudele dei media. Quel delirio di condanne da strada è con ogni probabilità il torcersi di un fragile nel terrore, che di terrore si abbevera a trasmissioni televisive, sui social, ai comizi. Ma l’odio dell’altro come autodifesa è ovunque.

Per alcuni – non considerando il cervello l’arma più potente – la fiducia in sé comincia quando si ha una pistola in mano. E, armati, ci si muove sull’onda di spintoni non percepiti come tali: gli spintoni sono i colpi di fucile continui di chi non sa come dare dignità alla propria vita e colma il vuoto

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In trattoria il 4 marzo 2018

Il 4 marzo 2018, un signore educato e timido attraversò la strada dov’era la trattoria. C’erano passanti sul marciapiede, ma incerti e muti, non più la gentaglia dei mesi e giorni prima, che ammassata e urlante sembrava ripetere una sola cantilena, seppur con toni diversi, interrotta di poco in poco dai gridi di rapace di qualche insofferente.

Aprì la porta, entrò. La bettola era sporca e rumorosa, puzzava di cavoli marci. Era un impasto di gente che si abboffava seduta, in piedi, voltata all’indietro, ginocchioni, culo per aria e gomiti in bocca al vicino. Ma non c’erano altre osterie in città. Il signore educato e timido alzò le spalle fino alle orecchie

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