Il destino in una mano, nell’altra la vita

“In genere il destino si apposta dietro l’angolo, come un borsaiolo, una prostituta o un venditore di biglietti della lotteria. Ma non fa mai visite a domicilio. Bisogna andare a cercarlo”, ha scritto Carlos Ruiz Zafòn in L’ombra del vento. O forse prepariamo noi la strada ai suoi artigli?

Una vita sul crinale adesca la propria sorte in Il destino dell’avvoltoio (Edizioni del Capricorno) di Giorgio Ballario, romanzo già diffuso in anteprima con La Stampa e da oggi in libreria. Un noir dove la corsa degli eventi, l’intrico di cinismo e cuore ritrovato si dibattono in meandri e ombre impietose.

Fabio Montrucchio è un avvocato ai margini della professione

continua a leggere

De André e la gabbia del razzismo

Fabrizio De André indagava  le radici dell’odio, ma ne parlava senza lasciarsi trascinare per i capelli a toni eccessivi, la sua misura era la poesia. Accadeva di parlare di quotidianità qualunque e il discorso, d’improvviso, entrava in una ferita della società. Allora lui ti guardava negli occhi, dava un tiro o due alla sigaretta, e lasciava volare una, due, tre frasi nitide, rallentate da una pausa tra una e l’altra, talora le precisava, affinché ogni concetto fosse scolpito..

Non l’ho mai visto inalberarsi, imporre un’opinione. Disegnava una realtà lasciando che tu la guardassi da ogni suo lato. E’ accaduto chiacchierando di coloro che rapirono

continua a leggere