Donne “disperse” a casa loro, in un presente azzoppato e in un futuro di nebbia gelata. Sono madri e mogli, sorelle e figlie dei soldati italiani dispersi – loro sì nel senso bellico e tecnico – durante la ritirata di Russia. “Non so se piangerlo vivo o pregarlo morto”, è la sanguinante sintesi che per settant’anni ha accompagnato Milly, la quale prima di morire ha chiesto d’essere congiunta nella bara al marito Ennio portando con sé le lettere dal fronte.
La Storia e la Letteratura hanno indagato e narrato quel ramo di guerra sepolto dal gelo o dissolto nelle steppe, nei campi di prigionia, in fosse improvvisate, nomi e corpi svaniti