Pochi giorni fa, alla presentazione del raffinato trimestrale Astigiani, c’era Nina Manfieri, compagna di giochi di Fabrizio De André quando lui e la sua famiglia erano sfollati a Revignano d’Asti e quando, dopo la guerra, tornavano per le vacanze estive. Davanti al pubblico ha anticipato alcuni dei ricordi che ha affidato a un articolo della rivista sulle radici di Fabrizio. E l’eleganza delle sue parole è stata una ventata, un volo, di bella memoria, quella la cui profondità e insieme lievità si va perdendo nei tempi in cui la memoria è un gigantesco archivio di selfie.
E’ dall’uscita di Ho visto Nina volare (1996) e poi dalla morte di De