Il magico vaporetto Venezia-Torino

Su un vaporetto nei canali veneziani un antico signore dall’aspetto d’un pappagallo con un cenno chiama accanto a sé un giovane amico e con lui libera memoria, rimpianto, riflessione. E’ Aldo Palazzeschi, che confida lampi della sua vita di letterato e di uomo.

Fra ponti e calli, trattorie e gondole, fra viali e portici, redazione e tipografia, fra tavoli d’altre osterie torinesi passano quasi timidi o esuberanti grandi nomi della Cultura, celebri firme o “cucinieri” appartati del giornalismo italiano, ciascuno con un segreto, una speranza, un regalo d’affetto, e si sfiorano o s’incrociano in una quieta cittadella dove le vie e le piazze

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Animali, il piacere d’uccidere

Animali ammazzati in safari e trionfali fotografie da mandare agli amici, condividere sui social, appendere in casa. Di fronte a quattro di queste immagini, raccolte e diffuse per denuncia, il dolore per i grossi animali stesi a terra è via via sovrastato dall’orrore per i gesti, l’esibizione, la recita, il piacere quasi erotico dei cacciatori.

Si vedono cadaveri, uomini e donne con le armi levate al cielo (seppure nell’iconografia l’inferno stia dalla parte opposta), la gioia, il senso di trionfo soldatesco in certi momenti simili a quello dei guerriglieri che trucidano una popolazione o sgozzano l’ostaggio. C’è negli uomini un orgoglio maschile

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