Pare impossibile capire origine e fine di ringhi, barriti, spari di Matteo Salvini, Mnistro dell’Interno e strillone del governo. Fra migranti e rom, scorta di Saviano e vaccini non dà tempo ai giornalisti e alla gente dei social di togliere le dita dalla tastiera.
Trascuriamo per un momento i contenuti, sebbene inquietanti per usare un eufemismo. Guardiamo la sequenza, la raffica, l’affidarsi all’effetto ripetizione-acclamazione-insulto-polemica. E’ evidente che il signor ministro non ha intenzione di sedersi in ufficio e, per esempio, guardare i problemi dell’immenso apparato che dovrebbe gestire. Manca così di rispetto non soltanto ai cittadini