Cara Noria Nalli,
volevo scrivere una recensione e mi è uscita spontanea una pubblica lettera, cresciuta mentre leggevo (con forte e colpevole ritardo) le Avventure semiserie delle mie gambe (Golem edizioni) con cui ci accompagni, senza sconti ma con delicatezza, nella realtà della sclerosi multipla.
In tanti modi si può narrare una malattia grave e invalidante: compiangendosi, volendo commuovere, aggredendola con ira, sfidandola con un sarcasmo esorcizzante. Ma così nemmeno la si scalfisce, piuttosto la si cristallizza. Invece tu ne argini l’invadenza, in modo profondo e lieve, con la forza e la serenità dello specchiar se stessi nel prima e nel presente. in lontani sogni