Franzoni: una tragedia, non una sfida

Franzoni Annamaria: condannata per l’omicidio del figlio. Annamaria Franzoni: pena scontata, donna libera, moglie e madre, con diritto alla quiete (a meno che non sia lei a chiedere telecamere).

Due sciagure in più si abbatterono su quella tragedia. La prima fu l’esaltazione mediatica della quale lei stessa fu disperatamente complice. La seconda furono indagini difensive – nella fase gestita dall’avvocato Taormina – che spargevano sospetti  vaghi su figure alternative, purché fossero o fossero ritenute individui fragili o strambi, poco attrezzati per difendersi.

Una cosa fra le altre mi colpì di Annamaria. Mentre si prospettava una rosa di nomi, tutti

continua a leggere

Cancro, l’ospite che non bussa

Quando mi trovai con un cancro addosso, mi accadde – pur tra sofferenza e  paura – anche di sorridere: non grazie agli incoraggiamenti, ma proprio di essi. Tanti mi citavano casi finiti in guarigione e io pensavo che se il cancro non è contagioso nemmeno la guarigione lo è. Quei racconti non erano consolatori: il futuro appare al malato nelle caselle delle statistiche, perciò tutti quei fortunati si erano già fregati percentuali di buona sorte.

Fu anche questa annotazione a farmi raccogliere gli appunti scritti durante i tribolati mesi. Tornavo salvo da un carcinoma del cavo orale che correva per i linfonodi lungo il collo. Paura e dolore, ironia e dialogo con la morte

continua a leggere