L’Europa stanata dal Covid-19 nella sua fragilità di nazionalismi urlanti o bisbiglianti. Un microscopico quanto feroce virus ha spezzato il canto della comunità, ha buttato all’aria la ripetuta necessità di restare uniti.
Quello che stiamo vedendo era già scritto, non nel Libro del Destino e nemmeno da un autore europeo, bensì in un’antica fiaba vietnamita.
In una foresta si svolge un raduno degli animali di tutte le specie, uniti per processare un comune nemico che minaccia la loro sopravvivenza: l’uomo. Esordisce la tigre: “Sono il re degli animali, ma l’uomo continua a uccidermi”. Gli altri fanno coro, compatti: l’uomo si difende