Forum tra realtà, finzione e gaffes

A Forum, su Canale 5, si mette in scena un’aula con un giudice che dirime delicate o divertenti questioni che sono specchio della società. Barbara Palombelli conduce con accortezza, frenando gli eccessi e cercando di scavare nel problema.

Da anni il pubblico dibatte e vuol sapere se vede gente reale o attori con un copione. La puntata di sabato 18 novembre per fortuna conferma – o almeno si spera -che è una recita. A muover la causa è una donna che ha contratto il virus hiv, quindi per evitare emarginazione la si tutela coprendole a dovere il viso. Ma con lei compaiono marito, madre e suocero, tutti a viso scoperto. Come dire: noi non la mostriamo, ma se conoscete uno di questi tre…

Autori, regista e conduttrice di Forum non sono sprovveduti, quindi sono consapevoli che mascherare lei e non gli altri è del tutto inutile. D’altra parte mascherare tutti trasformava la puntata in qualcosa di grottesco e toglieva parte del succo della trasmissione: espressioni sprezzanti, disgustate, rabbiose, accusatorie, tenere, amorevoli, commosse.

Si deduce o ci augura dunque che si tratti d’una recita e non di una macroscopica e pericolosa svista. Eppure queste sviste accadono nella realtà, nella cronaca e nella pseudocronaca. “La giovane, che chiameremo Laura, nome di fantasia…”. E poi ecco qua e là personaggi e particolari che, soprattutto in un piccolo centro, le danno nome e cognome. Un giornale piemontese (che non si stampa più da tempo) diede notizia di un funzionario di polizia indagato, ribadì che non ne avrebbe rivelato il nome e nemmeno le iniziali e sotto il titolo pubblicò la sua foto a due colonne.

Per non bacchettare soltanto gli altri, ammetto che anch’io ci cascai in pieno. Intervistando nel 1980 un tossicodipendente sanremese, gli garantii l’anonimato e controllai più volte ciò che avevo scritto. Non mi accorsi che, colpito dal dettaglio romantico, lasciai nell’articolo la sua bravura nel suonare il flauto. Non erano molti a Sanremo i tossici sbandati in strada che, anziché la chitarra, si fermavano in piazza Colombo la sera a suonare il flauto. Come finì?Per fortuna i suoi compagni di dolori, che lo riconobbero subito, anziché respingerlo come spione, lo sfotterono per la ricerca di gloria. Ma ci rimasi parecchio mortificato e cercai d’imparare la lezione.