Angeli e Demoni del vivere soffiano nel bisogno di narrare. E in questa lotta è gradevole l’incontro con due giovani esordienti che affidano conflitti, strappi, umiliazioni e rivalse dell’animo umano a un “duello” di racconti nati dal raffinato gioco di darsi un comune indizio di partenza e liberamente inseguirlo ciascuno con la propria libertà creativa.
Cornelia Longo e Matteo Parlagreco, in Recto/Verso, cercano “l’armonia degli opposti” affidando ciascuno ai suoi personaggi il dialogo arduo ma possibile fra Demone e Angelo, Libertà e Prigionia, Prostituta e Vergine, Perdono e Rancore, Passato e Futuro, Mare e Terra. E questo senza la presunzione del vero, piuttosto con l’umiltà del possibile, in un pacifico e musicalmente accordato “duello” di atmosfere, paure, riscatti.
La misura del tempo e del mistero dentro e intorno a noi pulsa in una solitaria spedizione archeologica in Giappone, dove l’antica consuetudine di sacrifici umani in un tempio ora in rovina grida nel presente. A questa faccia del Demone è controcanto quella dell’Angelo, tra riti, magie, storie tramandate come cultura e monito in una tribù nomade nelle distese smisurate degli Stati Uniti e dove anche il coraggio, la prova di forza trovano il loro confine nella sacralità e nella potenza della natura.
Il meccanismo di contrapposizione è quasi impercettibile, avvolto dalla timidezza o dalla irruenza delle storie e soltanto il condividere il passo dei personaggi lo fa lievitare cercando l’armonia. Il bimbo povero che trova conforto in quel poco che lo circonda – la flora, la fauna – precipita nella metamorfosi dell’improvviso benessere che gli cambia gli abiti e l’indole, vestendolo della pelle del traditore in attesa di riscoperta. Un altro come lui, dall’infanzia vessata, finisce in una banda di rapinatori, portando con sé il fondo di ciò che realmente è e che lo condurrà alla rinascita attraverso la più inattesa strada.
Letti di prostitute e concubine, sangue di violenza gratuita o coltivata, fiducia e tradimento in terra e in mare sono telecamere nel viaggio dell’Uomo, fino a una fantascienza “datata”, ottocentesca, e a un’altra che ci risuona prossima, con la macchina che a ciascuno assegna uno scopo nella vita.
La narrativa dei due autori, spedita e insieme sorvegliata, pur con qualche spigolo acerbo, li sottrae al rischio del compito deciso a tavolino e poi meccanicamente a tavolino svolto: si muove invece libera in campi già seminati e arati nelle opere dei grandi scrittori, da Joseph Conrad e Edgar Allan Poe a Joe R. Lansdale e Stephen King, con atmosfere tra l’Indiana Jones di Lucas e Spielberg e l’ Arabian Nights di John Rawlins.
I racconti trovano riscontro e luce nelle tavole di Mathew Guiotto, che guida il talento artistico per dare al tocco dell’illustratore il respiro largo, quello che, fatta propria la storia e la sua sintesi, consente d’uscire dal confine dell’attimo, della scena simbolo, lasciando che la tavola stessa prometta un passato e un futuro, dei quali tutto il libro invoca l’inscindibilità.
Recto/Verso, autoprodotto (lo si può cercare in Amazon), è un esordio che non soltanto segnala i due autori, ma anche suggerisce attenzione per questa editoria sempre più diffusa a chi abbia voglia di guardarla senza spocchia e con curiosità.